È la luna piena la vera testimone degli atroci delitti del Licantropo. Oggi parliamo de “La testimonianza” di Massimo Tirinelli, pubblicato da Leone Editore il 23 gennaio.
Acquistalo subito: La testimonianza
Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Genere: Giallo
Pagine: 234
Prezzo: € 11,90
Roma, estate 2017. Renzo ha deciso che è arrivato il momento di ripercorrere la tragica esperienza vissuta nell’estate del 1998. Appena trasferitosi a Roma con sua madre, aveva trovato casa in un lussuoso stabile di un ricco quartiere della capitale, dove era diventato amico del giovane Sebastiano, un ragazzo introverso e appassionato di cinema, affetto dalla sindrome di Asperger. Proprio Sebastiano era stato ucciso in modo brutale da un serial killer noto a tutti come il Licantropo, che colpiva gli adolescenti nelle notti di plenilunio. Tutta quella vicenda aveva tormentato Renzo e lo aveva portato a rischiare la vita ma, allo stesso tempo, a conoscere il vero valore dell’amicizia, l’ineluttabilità della morte e l’impossibilità di sfuggire al proprio destino.
Nelle notti in cui la Luna si tinge di sangue ogni cosa è in fermento, le persone impazziscono, cedono facilmente alle tentazioni, si lasciano stregare dall’aura di tenebra che la notte emana e i licantropi si risvegliano, pronti a bagnarsi le fauci col sangue delle loro prede. Raccontato così sembrerebbe di assistere alla proiezione di un film dell’orrore vecchio stile, con una colonna sonora indimenticabile, tutti i difetti della pellicola e tutte le qualità del buon vecchio “modo” di raccontare, fatto di metafore, illusioni e giochi di prestigio.
La bellezza della luna piena non basta a cancellare una primavera selvaggia e sanguinolenta, la sua illusione riporta alla mente gli orrori del passato, così per noi come per Renzo, che si ritrova a ripensare a ciò che ha vissuto in quel lontano 1998, un buco nero della sua vita che poco a poco si è portato via ciò che era un tempo, sgretolando un pezzo alla volta ciò che rimane del vecchio se stesso.
Renzo conosce bene il dolore e la perdita. Li ha custoditi dentro di sé come un promemoria che gli ricorda costantemente i delitti della luna piena, quelli che gli hanno strappato via una persona importante, il suo unico e vero amico: Sebastiano e prima di lui un’altra vita si è spenta prematuramente nella stretta del Licantropo.
La fortuna di poter ricominciare altrove con un lavoro nuovo per sua madre si trasforma in un vero inferno. Niente, neanche la propria dimora, è abbastanza sicura da allontanare il male. Il Licantropo cammina per le strade e miete vittime tra le tenebre e nessuno sembra avere la minima idea di che cosa fare per placcare la sua sete di sangue. Realtà o fantasia: chi è davvero il Licantropo? Una favola oscura per tenere a bada i bambini o un feroce serial killer che miete le sue vittime nelle notti in cui la follia vaga per le strade? Qual è la vera identità di questo personaggio a metà fra il mito e la cronaca nera?
La riposta si trova nella mente di chi lo ha visto da vicino, di chi lo ha conosciuto e lo ha sfiorato, ma che in questo momento non può far altro che sentirsi bruciare dentro da quella stessa fiamma che ha distrutto la sua vita in passato. I ricordi, si sa, sono fatti per essere dimenticati e sebbene questa cosa sia abbastanza ironica recuperarli non è affatto facile, soprattutto è la nostra stessa mente a nasconderli per evitarci altre sofferenze.
Ancora più atroce, invece, è ricordare tutto perfettamente, riuscire a rivivere meticolosamente la stessa esperienza in continuazione, senza freni, senza barriere, senza niente che ci protegga dalle affilate lame del tormento e del rimorso. Renzo impara che oltre alla sofferenza esiste l’amore, ogni paura e titubanza quindi scompare nel momento in cui è certo di avere al proprio fianco la persona giusta a cui tramandare la propria storia, qualcuno di fidato con cui spartire il peso dei bagagli che ci si porta dietro.
Tra mito e omicidi Massimo Tirinelli crea un percorso attraverso i ricordi del suo Renzo, un uomo capace di sopportare la più grande sofferenza in silenzio, ma che al momento giusto è anche capace di lasciar andare ogni fardello e liberarsi dalle sue catene. Ne “La testimonianza” c’è tutto: l’orrore, il dolore, l’amore e la consapevolezza che vita e morte sono la faccia della stessa medaglia.
«Ci inventiamo le strategie più assurde per sconfiggere il tempo che passa, perfino agghindandoci con l’illusione di essere ancora in pista».
disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.